Dopo vent’anni esatti esce una nuova raccolta di poesie di Vivian Lamarque. Al centro il tema-rovello che ha accompagnato la sua vita e la sua produzione poetica: il rapporto con la madre. Anzi, con due madri; quella adottiva e quella naturale. Versi di grande nitore e levità attraverso cui la poetessa ritrova il filo di un dialogo con gli assenti, finisce di pronunciare ciò che era rimasto non-detto, porta i ricordi a bilancio di vita, intona la canzone che da sempre interroga il tempo sui destini singoli e universali.
Che l’amnesia possa
un poco giovare alla
poesia? Troppo pesa
il peso lordo del ricordo
meglio toglierne la tara
ricavarne il netto, il cuore
puro del ricordo, dell’affetto.
[Vivian Lamarque, “Sul dimenticare, poesia” da Madre d’inverno]