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Siamo tutte Elettra. In un libro il ricordo delle donne che hanno abitato l’ex- Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo

La pubblicazione Siamo tutte Elettra nasce dalla sinergia tra ISIA Firenze e Università di Siena ed è il risultato di un percorso didattico multidisciplinare che ha permesso agli allievi di confrontarsi con il design speculativo, la curatela d’arte, la ricerca sociologica e il processo editoriale. ISIA Firenze infatti ha partecipato attraverso un prodotto editoriale e un progetto espositivo all’iniziativa per la restituzione del Parco del Pionta alla comunità aretina, organizzata dal Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive (Dispoc) dell’Università di Siena, sede di Arezzo con AIS Associazione Italiana di Sociologia, Sezione “Vita quotidiana”.
 
A questo scopo, ISIA Firenze ha attivato un Laboratorio di Rigenerazione Urbana all’interno del corso Design della Comunicazione, introducendo i propri allievi all’interno dell’area del Pionta con la supervisione del professore Maurizio Galluzzo e dell’assegnista Godze Yildiz. È stata pertanto effettuata una serie di sopralluoghi in loco e messo in essere un attento studio del patrimonio materiale e immateriale dell’archivio storico dell’ex ospedale neuropsichiatrico di Arezzo. In seguito, il gruppo di studenti, coordinato dal prof. Galluzzo, ha realizzato uno storytelling volto alla valorizzazione della memoria delle vicissitudini di quanti hanno vissuto l’esperienza manicomiale per raccontare i percorsi curativi e riabilitativi avvenuti all’interno del Parco del Pionta, un tempo sede dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, oggi uno dei luoghi più significativi della città per il patrimonio culturale, storico e sociale che custodisce.
 
All’interno di Siamo tutte Elettra trovano spazio sia illustrazioni, collage, poesia e poesia visiva, video e audio storie costituenti il percorso espositivo sia la storia di Adalgisa Conti, internata dal 1913 al 1978 e dunque caso simbolo di molte altre vicende similmente tragiche. La pubblicazione è stata quindi l’occasione per indagare “attorno alla memoria di coloro che hanno abitato l’ex- Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, portando il peso della marginalità e della detenzione. Il progetto espositivo si inserisce all’interno dell’ex-Palazzina delle Donne dove venivano internate tutte quelle femminilità che non aderivano, nelle scelte e nelle attitudini, al paradigma della normalità. Donne inquiete e ostinate, ribelli e adultere, donne libere nel sesso e nella masturbazione, donne che amano altre donne, donne libertine ed emancipate, donne infertili, donne che erano mogli inette e massaie incapaci, donne sudice perché vittime di abusi, donne povere e dunque scomode” (p. 12).
 
Il progetto GEM è dell'Università di Siena in partnership con ISIA Firenze, Chille de la Balanza e Provincia di Arezzo, a cui si sono aggiunte numerose realtà cittadine, regionali e nazionali.
 

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