Intrappolato nell’ansia disperata, rimuginavo da mesi pensieri ossessivi, biasciando malinconia. Sull’orlo dello sfinimento, scelsi di affidarmi alla dottoressa Saracco, un’eccellente terapeuta. Sdraiato sul lettino, l’analista impose una ferrea seduta introspettiva. Immergersi nel torpido passato, avrebbe permesso l’eviscerazione di ogni male del presente. «Scenda, s’incunei in profondità!» esortava concitata. Smuovendo gelatinosi grumi di rabbia repressa, scavai così a fondo da provocarmi una perforazione gastrica. Fui trasportato d’urgenza in ospedale. Dopo l’intervento riacquistai un piacevole equilibrio mentale complici le numerose iniezioni di morfina.