Per fare il protagonista ci vuole un fisico bestiale… sì, ma chi l’ha detto? La letteratura non è fatta solo di supereroi, anzi! Tutt’altro! C’è stato un lungo periodo in cui gli inetti erano i protagonisti più gettonati… guarda un po’! E poi che noia questi personaggi perfetti, affascinanti, bellissimi, super e inarrivabili! Possibile che non esista un protagonista bruttino? Eccome se esiste! Pensate a Fosca di Tarchetti e scoprirete che il brutto ha un fascino irresistibile. Io personalmente poi non amo le storie che mi rivelino colore di occhi, colore di capelli, altezza, numero di scarpe e disposizione delle corone delle impronte digitali del personaggio: non è forse meglio lasciare un po’ di spazio all’immaginazione del lettore? Per esempio: perché non gettare un cono di luce su un particolare fisico, piuttosto che chiarire anche quanti kg pesa il protagonista? Oppure, meglio ancora, perché non spiegare come cammina o quale sia un elemento connotativo del suo abbigliamento, invece di descriverci anche quanto sono alti i tacchi delle scarpe che indossa o quanti centimetri sono lunghi i capelli. A me piacciono quei personaggi che ci appaiono tra le righe per i loro comportamenti, i loro gesti, le loro parole e il loro modo di pensare… ma l’identikit per il lettore dotato di scarsa fantasia, no, grazie. Lasciamo pure che anche il regista del film che sicuramente verrà realizzato sul romanzo che stiamo scrivendo possa scegliersi in santa pace gli attori senza avere stuoli di fan che lo criticano per non aver messo Brad a fare il protagonista, visto che nel libro si legge che è alto, biondo e con gli occhi azzurri. No, dai! Lasciamo liberi i registi e gli attori e proviamo a incatenare alle proprie responsabilità i tecnici delle luci che dovranno inquadrare esattamente quello che diciamo noi, quel particolare lì che rende il nostro personaggio indimenticabile!