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Monte dei Paschi e Berlusconi: pericolosa voglia di scoop

Personalmente debbo confessare d’aver trovato parecchio divertente la lunga “fabulazione” del foglio Avvenimenti , puntualmente ripresa e rilanciata, previi commenti, da Prima Pagina, circa i finanziamenti del Monte (e non dell’On. Loris Scricciolo), erogati, a quel tempo alle imprese edilizie di Silvio Berlusconi. Dato difatti che allora il Monte dei Paschi di Siena, nella graduatoria delle grandi Banche, occupava il quinto gradino e marciava felicemente verso il quarto su scala nazionale (ciò che conseguì), mi sarei proprio sorpreso qualora anche Berlusconi, così come tutti i grandi potentati, a cominciare dalla Fiat e dall’Olivetti, per tacere delle imprese di Stato, non rientrasse pur esso nella sfera delle relazioni d’affari con la grande, accreditatissima Banca che ha per sede Siena. Me ne sarei sorpreso -dicevo- come d’un segno di vera incapacità nello “sviluppo”, tanto della tecnostruttura, che della Presidenza e degli amministratori di quegli anni. Epperò vedo che così non è. Ma che, sulla traccia degli “scoop altrui” si vorrebbe quasi menare dello scandalo e giudicare pressoché anomalo ciò che invece rientra nella “correttezza”. O si vorrebbe, per caso, che l’accesso al credito venisse selezionato in base a delle pregiudiziali ideologiche e politiche? Talché appunto questo Berlusconi, conosciuto più oggi come “Sua Emittenza”, dovrebbe essere radiato dalle relazioni bancarie -non perché inaffidabile- ma perché non amava il Pci ed ora non favorisce certo il Pds? Se è questo che vorrebbe, non ci si rifugi pertanto dietro lo schermo fittizio dello scandalismo. Ma lo si conclami piuttosto a viso aperto!

Sapremmo allora che, stando ad Avvenimenti, se Occhetto e D’Alema accedono per caso al governo del Paese, la concessione del credito sarebbe riservata solo a chi torna gradito alle Botteghe Oscure; agli ambienti cupi, gesuiti e settari di “Rete”; ai catto-massimal-comunisti, tipo Orlando – Cascio; nonché agli amici di quel vero “salice piangente” che risulta essere appunto Diego Novelli, direttore di Avvenimenti. Nonché -vorrei aggiungere- agli esponenti e alle Cellule, se ancora esistono e sono funzionanti, del Pds. E pensare invece che al Monte dei Paschi, mai lesinammo mutui o affidamenti anche alle Coop, che allora intrattenevano dei rapporti “speciali” e perfino “specialissimi” col Pci. Né, nei momenti difficili dell’ormai cadente democrazia cilena, li lesinammo neppure alla Banca centrale di Santiago, al tempo di Allende! Questa è vera “cultura di governo” anche nelle Banche: raccogliere denaro ed erogarlo a chiunque, grande e meno grande, o anche grandissimo, se ne è garantito il “rientro” nei modi, nei tempi e al tasso convenuto. Il resto, tutto il resto, costituirebbe discrimine e follia!

Chiusi, 20 settembre 1991

tratto da
Loris Scricciolo
Pagine di Storia
A cura di Eleonora Scricciolo
2009 Edizioni Il Pavone, Chianciano Terme

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