Vladimír Holan (Praga, 1905–1980) non può dirsi poeta ‘popolare’, ammesso che l’aggettivo possa applicarsi alla poesia. Eppure il poeta ceco è una originale, ancorché complessa voce del nostro Novecento letterario (nel 1960 venne anche candidato al Nobel). La sua opera viene oggi riproposta dalle edizioni SE con la ristampa di “Una notte con Amleto e altre poesie” nella traduzione di Angelo Maria Ripellino. A partire dalle prime raccolte giovanili – dove trapelavano le suggestioni di Rilke, Mallarmé, Valéry – Holan elabora una propria lingua che, stravolgendo la sintassi ceca, produce esiti spiazzanti, talvolta oscuri. A detta di Angelo Maria Ripellino (suo primo traduttore italiano fin dal 1963 per le edizioni Einaudi) è, quella lingua, espressione “d’una gelosa segregazione, d’un giuoco avulso dai rivolgimenti del tempo, d’una caparbia ricerca d’assoluto, che aspira a mutare ogni impulso poetico in un atto ontologico”. Ecco, allora, una sprezzante rappresentazione del mondo, perché corrotto, sporco, mortifero, condannato da se stesso alla caducità per essersi negato alla trascendenza. Le cupe atmosfere barocche di Holan si rischiarano solo al pensiero dell’infanzia e delle premure materne. In quel flusso di tenerezze, in quel candore c’è un barlume di luce e salvazione. Che, poi, è quella stessa della poesia. Non a caso i bambini sono “caduti come fiammelle dal cuore della poesia”.
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La madre
Hai visto talvolta la tua vecchia madre
nell’istante in cui ti rifà il letto,
rimbocca, distende, appiana e carezza il lenzuolo,
perché non vi sia nemmeno una sola grinza che prema?
Il suo fiato ed il gesto della sua mano e del palmo
sono tanto amorevoli,
che in quanto passati continuano a spegnere un incendio
a Persèpoli
e come presenti hanno già placato una futura tempesta
nel mare cinese o in un altro sinora sconosciuto…
I bambini
Ci sono i bambini… In verità solo loro…
Purezza di cuore, evidenza d’un miracolo
negato a noi adulti, anche se ci stupiamo,
caduti come fiammelle dal cuore della poesia…
Ci sono bambini, in verità solo loro!
Non so perché strappino libri e fantocci,
ma solo i bimbi sono eterni come
il canto della lòdola sulla battaglia di Austerlitz…
[da Una notte con Amleto e altre poesie di Vladimír Holan, trad. di Angelo Maria Ripellino, SE, 2018]