Tentava di combattere il roteare confuso della stanza aggrappandosi al mobilio. Con sforzo era riuscito a rincasare dopo un orribile accesso. Da anni soffriva di quelle infiammazioni che causavano nausea e vertigini. Il mondo oscillava paurosamente, sembrava di attraversare l’oceano in tempesta su un minuscolo gozzo. L’equilibrio svaniva mentre il malessere inondava ogni fibra del corpo. Raggiunse a fatica la porta del bagno e stringendo lo stipite si tuffò sulla tazza scosso da un conato. Il vortichio si attenuò e lo specchio restituì un volto congestionato. Maledisse l’otite. L’ipotesi che gli attacchi sbocciassero appena trangugiato il quinto grappino non lo aveva mai sfiorato.