Incredula, si spostava tra i vasti saloni della magione, inebetita dalla fortuna di aver sposato il principe delle fiabe. Un uomo desiderabile, cortese e dal corposo patrimonio. Se ne era invaghita all’istante, complice il floreale profumo che emanava la carnagione lattea del nobiluomo. Un matrimonio pressoché istantaneo per la maestra Scaramellini, con passato da modella. Mentre benediceva l’idillio che stava vivendo, notò, attraverso l’ampia vetrata della cucina, una massa agitarsi vicino alle serre. Comprese con raccapriccio la natura dell’aroma vegetale che emanava la pelle del consorte quando lo vide brucare con vigore le grandi margherite sbocciate sul prato della villa.