Dopo la tempesta il vento trasporta l’eco della tua voce soffiando alto fra le nubi perlacee. Un canto gentile di verde e d’ombra annodato a rossi capelli. Parole remote d’antenati gaelici che imparasti giocando senza prestare attenzione. Eppure quell’antica melodia ti proteggerà guidandoti come ha fatto con tua madre. Suoni arrochiti che intrecciano alle fibre del cuore steli d’erba e tele di ragno del nostro selvaggio rifugio. Sorrido ripensando a quando bambina, sulla scogliera, attraversasti l’arcobaleno e le brillanti sfumature ti bagnarono le guance lasciandone il ricordo. Adesso che abbandoni l’isola porterai con te nelle efelidi multicolore la magia della terra d’Irlanda.