Seduta di fronte all’ampia vetrata non provava piacere più grande dello spennellare smalto variopinto sulle unghie. L’intero fine settimana era riservato a quella pratica da miniaturista. Con scrupolosa dedizione imbellettava le dita riproducendo i colori che il panorama regalava a seconda della stagione o dell’ora del giorno. Il rosso infuocato dei tramonti, l’azzurro del cielo estivo, il verde cupo della boscaglia. Adorava ritoccare in solitudine le sbavature rimuovendo delicatamente la lacca appena stesa. Una volta finito riponeva le mani mozzate degli amanti nel congelatore assieme ai loro resti. Se non gradivano il trattamento, avrebbero dovuto pensarci, prima di tradirla.