Aska edizioni di Arezzo, «Per noi è stata l’occasione per un viaggio nei differenti modi in cui il cinema ha rappresentato il lavoro; un viaggio teso a tracciare la geografia della Toscana attraverso l’esperienza del singolo legata al territorio, mettendo in evidenza i cambiamenti della società italiana e della modalità stessa di svolgere il lavoro», ha detto il vincitore Franco Vigni.
Anche per loro è stata questa l’occasione per entrare in contatto con quel che accade nella Toscana dei libri. E la nostra Regione è una terra che anche grazie all’editoria ha permesso all’Italia se non proprio di creare almeno di formare gli italiani, per citare una risorgimentale espressione.
«La cinquina era composta da libri di ottima qualità dal punto di vista della scrittura e della realizzazione editoriale, come oggetto-libro. Il vincitore ha merito anche in base a questo aspetto perché il libro fa venire voglia di vedere molti film e molti luoghi della nostra regione» (Giovanni Carletti – Laterza).
«Il mio è un invito a trovare un’identità condivisa tra i piccoli editori, i loro tratti di qualità nella produzione devono superare i confini delle mura cittadine. Devono diventare una proposta identitaria all’interno dell’editoria nazionale», ha auspicato Massimo Vedovelli, assessore alla cultura del Comune di Siena. Si tratta adesso di trovare una sintesi e un percorso da condividere, prima che in piedi non resti quasi più nulla, e il Premio aveva proprio questo obiettivo. Grazie a tutti gli editori che hanno partecipato, congratulazioni a chi ha vinto e a tutti un bocca al lupo per il prossimo anno. Noi, per quanto potremo, proveremo ancora ad esserci.