Bastava conoscerlo meglio per capire che non si trattava di un mediocre contaballe. Quel tipo scarno dai baffi rossicci possedeva il dono di plasmare la verità ridefinendone ogni aspetto. Le frottole spropositate che intrecciava a corpulente menzogne profumavano di schietta autenticità. I suoi occhi grigiastri erano sinceri dietro le lenti a specchio degli occhiali a goccia. Rimasi stupito quando abbandonò convinto ogni barocca falsità. Non fu un’esigenza morale né tantomeno il naso bislungo che aveva sviluppato negli anni a traghettarlo verso la franchezza. Lo sciagurato scelse l’onestà quando ormai le sue gambe erano talmente corte che il busto rasentava orribilmente il terreno.