Nella collana “Documenti di storia” curata da Mario Ascheri sono usciti due libri che stimolano approfondimenti su aspetti della storia senese (e non solo senese) meritevoli di indagine o comunque da ragionare più compiutamente anche rispetto alla bibliografia disponibile. Il primo titolo è “Siena tra Repubblica e Granducato: per studiare il ceto dirigente”. Vi sono raccolti cinque saggi dello stesso Ascheri tra cui quello dedicato a “Onomasticon: uno strumento di lavoro per la tarda età repubblicana”, dove, richiamato il quadro storiografico del periodo cui ci si riferisce, viene introdotto il tema del ceto dirigente toscano, e in particolare senese. Questione complessa – dice l’autore – alla quale, pure nel secondo Cinquecento, non rimasero affatto estranei il granduca e i suoi collaboratori. L’altro volume si intitola “Concistoro della Repubblica di Siena. Onomasticon, Vol. I, 1400-1499” a cura di Paolo Toti e Patrizia Turrini. Due libri, quindi, l’uno all’altro connesso in ragione dell’argomento che entrambi affrontano: la conoscenza del ceto dirigente di Siena. Scrive Ascheri: “Fino al 1480, anche se con grandi difficoltà, Siena ebbe un periodo di stabilità istituzionale nutrita di genialità politica largamente condivisa, avvicinabile solo a quella del periodo dei Nove (1287-1355) con un continuo avvicendarsi di molti cittadini nelle cariche del Comune-Repubblica (con un territorio esteso a circa la metà della Toscana)”. Tutto ciò è giustappunto riscontrabile nel corposo elenco (l’Onomasticon) di coloro che fecero parte del Concistoro, principale organo di governo della città e di promozione delle attività comunali. Un fitto repertorio di nomi, cognomi, appartenenze familiari, compilato con ammirevole acribia ed ora a disposizione degli studiosi (presto seguirà la pubblicazione del secondo volume relativo al primo Cinquecento). Tra quei nomi, la presenza di certi personaggi porta a constatazioni di indubbio interesse. Ad esempio – fanno notare i curatori Toti e Turrini – “è ora possibile appurare che alcuni famosi pittori e architetti hanno partecipato al governo cittadino, quali ad esempio Francesco Valdambrini, Francesco di Giorgio Martini, Taddeo di Bartolo, Domenico di Niccolò autore del coro ligneo del Duomo, Iacopo della Quercia; così appaiono fra i ‘riseduti’ altri personaggi come Bartolomeo Toti di Cristoforo di Pietro Bardi rettore del Santa Maria della Scala e l’umanista Barnaba Senese (appartenente alla famiglia Pannilini)”.
Pagine, dunque, dense di dati e notizie che vanno ad aggiungersi a una bibliografia così considerevole per quantità, qualità scientifica, rilievo internazionale (tale è quella riferita ai più diversi aspetti della cultura e storia di Siena) da auspicare – come sollecita Mario Ascheri – la creazione di un sito per consentire un’informazione meno frammentaria di quella attuale.