Alla vista dell’ammasso di cianfrusaglie nel giardinetto, guardai preoccupato il collega dei traslochi. Difatti, quando l’ometto baffuto aprì la porta in accappatoio, notammo che alle sue spalle la casa soffocava sotto strati di ciarpame alti fino al soffitto. Ogni spazio era intasato da oggetti ormai inutilizzabili. Angusti sentieri permettevano l’accesso alle stanze stracolme di libri, ceste, giornali e sacchi rigurgitanti vestiti. Davanti a quel caos facemmo presente che per spostare tutto sarebbe servita una squadra di venti persone. Il tipo ci rassicurò dicendo che a lui bastava svuotare la cucina. Dal giorno prima sentiva imprecare la moglie, ma non riusciva più a trovarla.