Preda della nevrastenia scelse di placare l’agitazione del corpo affidandosi alle acque vibrazionali. Quei fluidi antichi avrebbero rabbonito anche le inquietudini sottili dello spirito. Saputo che dalla sacra fonte Cestari, ormai abbandonata all’incuria, sgorgavano linfe miracolose riempì ottimista una fiaschetta. Secondo rituale, prima di coricarsi, bevve alcune gocce dall’ampolla. Durante il sonno i processi riequilibratori si manifestarono attraverso le frenetiche oscillazioni d’innumerevoli vibrioni. La carica batterica della sorgente, inquinata dalla fogna cittadina, raggiungeva livelli tossici. Le risonanze intestinali ebbero frequenze simili a detonazioni.