Le lezioni di matematica col bimbo erano sconfortanti. Non riuscivo ad aiutarlo pur utilizzando ogni forma di sussidio didattico. Sembrava non riuscisse a capire, eppure la sua intelligenza rientrava nella norma. Anche le addizioni più semplici sballavano. Un giorno presi tre matite e le misi sulla sua mano destra, altre tre sulla sinistra, poi chiesi quante fossero in totale. Lui rispose: «sette». Oddio, possibile? Dovette intuire la mia delusione poiché rese i colori chinando il capo. Quando li contai rimasi sorpreso, il numero era quello indicato dal piccolo. Lo guardai turbato. I suoi occhi celesti si accesero e disse di nuovo: «sette, maestro». Così rammentai che la magia è fanciulla.