Esattamente 256 anni fa, sul modello della rivista inglese The Spectator, proprio nel momento storico in cui le botteghe di caffè si sviluppano rapidamente in Inghilterra in seguito alla diffusione della bevanda, nasceva in Italia Il Caffè. Il Caffè si stampava a Brescia, in territorio veneto, per sfuggire alla morsa della censura austriaca. Senza voler fare paragoni troppo ingombranti e impropri, interessa però far notare che quella rivista nasceva in un momento di grandi cambiamenti, alcuni già alle spalle, altri da venire. C’era nello spirito dei fondatori l’idea di rivolgersi e intrattenere con argomenti vari, ma importanti categorie sociali che prima non erano state coinvolte in progetti culturali, di allontanarsi dai modelli precedenti e, soprattutto, di provare ad accostare in un unico punto saperi e punti di vista prima separati e molto distanti.
In questo momento di grave difficoltà, ci si propone, aperti a tutti contributi, di fornire liberi spunti di riflessione, curiosità e altro, insomma di fare la nostra parte perché la cultura in Italia non si riduca a una caterva di comunicazioni online su mostre rinviate, presentazioni librarie inattuabili, spettacoli posticipati. Bisogna andare avanti a scrivere, narrare, mostrare, parlare, cantare, verseggiare. Non dobbiamo insomma solo restare a casa, ma dobbiamo anche restare a casa mentalmente svegli, irrazionalmente entusiasti della vita, spiritualmente curiosi, intelligentemente occupati. Il caffè illuminista, era un luogo reale, come reali sono le molte persone che anche da casa hanno sia molto da raccontare che molta voglia di ascoltare, ma allo stesso tempo era un luogo simbolico, virtuale dove si voleva creare una nuova forma di socialità dall’incontro di idee e uomini appartenenti a realtà diverse. Il periodico usciva ogni dieci giorni, la tecnologia oggi ci consente invece di essere sempre, presenti, se lo vorrete, con contenuti speriamo interessanti.
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Exactly 256 years ago, modeled on the English review The Spectator, right in the historical period when coffeehouses spread all over England following the diffusion of coffee, the Italian review ‘Il Caffè’ was first published. To avoid the heavy Austrian control, It was printed in Brescia. We are not interested in improper parallelisms, but we are very interested in noticing that ‘Il Caffè’ was published in a moment of big and sudden changes, some behind the shoulders, some yet to come. In the founders vision, there was certainly the idea of talking about and proposing miscellaneous but relevants topics, sometimes curious facts and reflections, to social categories not previously involved in cultural projects, to be distant from previous models, to mix experiences and insights belonging to different areas in an unprecedented way.
In this moment of great difficulties, we would like to offer, remaining open to any kind of input, free moments of reflection, discussion and insight, because culture in Italy shouldn’t be, at present time, represented only by endless series of postponed or canceled events, but instead it should continue to be alive, creative and available to everyone. We would like to do it with daily updates. At the same time this space is also meant to be for non-Italian speakers (students, workers) that chose or instead have to remain in Italy, in order to provide, every once in a while, some contents in English too. Feel free to send your stories and contributions whenever you want.