Attendeva impaziente l’arrivo dei compagni, la missione procedeva senza ostacoli. Il rimpianto per non essere sceso sulla superficie polverosa del satellite stava svanendo. Quando vide risalire il modulo lunare, con la Terra fluttuante sullo sfondo, comprese l’unicità della sua posizione. Poteva abbracciare con lo sguardo l’intera umanità, era l’ultima retroguardia. Nessuno, a parte Dio, aveva mai contemplato un simile spettacolo. In quel momento fu sopraffatto dalla solitudine, forse lo stesso smarrimento provato da Adamo. Tanta disperazione si sciolse appena una voce disturbata ne pronunciò il nome alla radio: «Michael…». Sorrise, dopo il rendez-vous sarebbero tornati a casa.