Si diceva che dopo la vicenda non avesse più tagliato i lunghi capelli ormai ingrigiti. Li teneva avvolti sulla testa in un’enorme crocchia. Un tipo mingherlino dal volto butterato, lo specchio della sua immane tragedia. Il figlio e la moglie erano stati uccisi decenni prima da un ladro mai acciuffato, forse uno sbandato di passaggio come avevano titolato i quotidiani. Lui era quasi impazzito per quella perdita inconcepibile, poi un giorno aveva trovato pace e continuato la sua insipida esistenza. Quando morì il pesante chignon fu disfatto, all’interno era nascosta la testa rinsecchita di un uomo. Per anni aveva custodito su di sé il peso della vendetta. Quantomeno lo aveva fatto con stile.