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Questa guida, oltre che interessante e utile, è un prezioso lavoro di ricerca e ricognizione sul rapporto tra il cinema e i luoghi del Valdarno. Perché si tratta di spazi che, per chi non abita o non conosce bene questo territorio, non sono immediatamente riconoscibili. Ma in realtà appaiono subito cinematografi ci proprio
per il paesaggio fortemente caratterizzante, per gli incroci di luci e colori, per un’estensione visiva che, a secondo di chi la fi lma, può essere adattata anche a diversi generi cinematografici. Dal film più celebre realizzato La vita è bella nel (1997) di Roberto Benigni, nel quale alcune scene importanti sono ambientate a Villa Masini a Montevarchi, si passa poi a Laterina, set di uno dei più grandi successi al box-offi ce italiano, Il ciclone (1996) di Leonardo Pieraccioni. E lo stesso regista è poi tornato
in questi luoghi l’anno successivo, tra Terranuova Bracciolini e San Giovanni Valdarno con Fuochi d’artifi cio. E ancora prima di Pieraccioni, è stato Alessandro Benvenuti a scegliere uno dei luoghi della vallata, Castelnuovo dei Sabbioni nel comune di
Cavriglia, per Ivo il tardivo (1995). Dal volume, tra le altre cose, si viene a scoprire che uno dei set più ricorrenti potrebbe essere quello di Rignano sull’Arno, località ove sono stati girati non soltanto La bella mugnaia (1955) di Mario Camerini con Sophia
Loren ma forse anche Fiorile (1993) dei Fratelli Taviani, Il cielo cade (2000) dei Fratelli Frazzi e Pontormo. Un amore eretico (2003) di Giovanni Fago. Mentre a Reggello Matteo Garrone ha ambientato, nel Castello di Sammezzano, uno dei tre episodi del
suo ultimo The Tales of Tales (Il racconto dei racconti).
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