Un tranquillo colpo di stato (permanente)
“Un tranquillo colpo di Stato”. Così Jurgen Habermas definì ciò che avvenne in Italia nell’autunno del 2011. Con l’austerità, anche in Italia, alla luce della storia più recente, è avvenuto un ciclopico spostamento di diritti, interessi e ricchezze impensabili che regolano oggi la vita del Belpaese. Traditi i principi di Ventotene, è apparso chiaro che l’Europa abbia sposato il “pensiero unico” globale e le sue istituzioni economiche. L’Italia ha pagato un prezzo altissimo. I luoghi di decisione e i trattati intercontinentali plasmano gli individui che si ritrovano rassegnati, impotenti, prigionieri di algoritmi, in una democrazia procedurale. I principi Costituzionali, lo Stato Sociale e i concetti di uguaglianza e di fratellanza messi in discussione dalle élite oligarchiche, vengono erosi, pretermessi, ignorati. La pandemia Covid19 potrebbe essere il momento per passare da un’Europa tedesca a una Germania europea (Thomas Mann). Di fatto, in tutta Europa, le forze politiche al Governo e all’opposizione si sono unite per combattere insieme il Coronavirus. In Italia, invece, un’opposizione ideologica lacera anche gli ultimi scampoli di una necessaria solidarietà. E da ultimo una crisi politica devastante sta contribuendo a esacerbare gli animi dei cittadini, già delusi nell’assistere ad una continua dequalificazione dei principi fondamentali della Costituzione. Alcune risposte sono, comunque, possibili. Pie illusioni?