Semper reformanda ? Per un (nuovo) Protestantesimo
Questo volume vuole essere una seria, schietta e anche dolorosa analisi di quello che oggi è il protestantesimo “storico” (ovvero quello che si richiama ai Riformatori del XVI secolo e a talune correnti del risveglio, quali il metodismo) in Italia. Un’analisi critica che, al tempo stesso, vuole dare una visione propositiva, la stessa visione propositiva che mi ha animato, assieme a molti altri fratelli e sorelle, nella costituzione della Chiesa Protestante Unita. Questo volume non è un documento ufficiale né del Concistoro né, tanto meno, del Sinodo della Chiesa Protestante Unita, ma desidera essere un contributo personale per dare un quadro della situazione, unito a ciò che di nuovo si può fare, a quello che si può recuperare dalla spiritualità dei Riformatori e della Chiesa antica, anche queste realtà che, come ogni storico ben sa, non sono state scevre da problemi, scismi, personalismi e controversie. Il mio personale retroterra accademico e bibliografico è di uno storico che è pastore e ha studiato teologia e che, pertanto, diffida profondamente delle speculazioni teologiche fini a se stesse e, nella sua concezione, questo libro si vuole prefigurare come sobrio e sintetico, forse deludendo qualche solone
dell’accademia che pensa che la quantità di pagine scritte sopra un argomento rappresenti un elemento di qualità. Questo volume non vuole parlare solo a chi fa già parte di una Chiesa protestante, anche se spero produca una seria riflessione tra di loro, ma soprattutto a chi si sta avvicinando al protestantesimo e alle persone in ricerca spirituale. Prediligerò citazioni dirette, soprattutto della Scrittura, dalla quale
tutti dobbiamo ripartire per intraprendere la Via che il Signore ci indica. Una via stretta, difficile, faticosa e che fa pagare numerosi prezzi, anche personali.