La decorazione con marmi pregiati, giocata sul contrasto essenziale del bianco e del verde, rappresenta una delle più caratteristiche espressioni dell'arte fiorentina e toscana del XII e del XIII secolo, e si manifesta in monumenti grandiosi quali il Battistero di Firenze e la chiesa di San Miniato al Monte. L'incrostazione marmorea e, soprattutto, la tarsia furono altresì usate per caratterizzare la decorazione di soggetti liturgici, quali amboni, transenne e fonti battesimali in diversi edifici sacri del contado di Firenze, dal Mugello alla Valdelsa, da Firenze a Empoli, ma anche al di là di detti confini per ritrovare l'evoluzione di questo primo filone fiorentino anche a Prato e a Pistoia, e persino in territorio lucchese. Questa opera rappresenta la prima catalogazione completa delle opere ad incrostazione e tarsia marmorea del periodo romanico a Firenze, nel suo contado e nelle aree contigue con un apparato di repertorio nel quale sono riprodotte tutte le opere nel loro insieme e in tutti i dettagli, costituendo un'autentica bibbia in materia.
Piano dell’Opera
L’intarsio fiorentino del XII secolo e il panorama toscano
Per una cronologia dei marmi intarsiati del XII secolo a Firenze e nel suo contado
I marmi intarsiati del XII secolo nella Toscana occidentale
Considerazioni sui confronti tra il contado fiorentino e la Toscana occidentale
Le fonti iconografiche dei marmi intarsiati del XII secolo di Firenze e della Toscana.
Repertorio delle tarsie del XII secolo
Apparati