Sottoscritto nell’epoca della stampa (1520), il De incantationibus rimase affidato per oltre trent’anni a un’ampia circolazione manoscritta. La dettagliata analisi codicologica, paleografica e storica compiuta sui sedici testimoni superstiti dell’opera ricostruisce i processi materiali mediante cui si diffuse la spiegazione naturale dei fenomeni magici proposta da Pomponazzi e bandita poi come eretica dalla Chiesa. Lo studio offre altresì uno scorcio sulle modalità di produzione del libro manoscritto agli inizi dell’età moderna.
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