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A due amici, non senesi ma innamorati di Siena e della sua storia, è capitato un po’ per fortuna e un po’ per passione di far rivivere questa raccolta di precetti e di ricette medicinali, conservate in un manoscritto anonimo dell’inizio del ‘700, appartenuto a Giovanni Righi Parenti (Siena 1923-2006), e attribuibile a Jacinto Marchi, Maestro Capo Speziale del Santa Maria della Scala di Siena. Era l’alba del ‘Secolo dei Lumi’, ed è con spirito ‘illuministico’ che fu compilato, ‘per comodo ed istruzione’ dei giovani studenti di spezieria, per rendere cioè la loro preparazione agevole ed accessibile. Erano questi gli anni di Violante di Baviera e del famoso ‘Editto’ che stabiliva il numero e i confi ni delle Contrade, di Uberto Benvoglienti, di Francesco Bernardi detto ‘Il Senesino’, e di Girolamo Gigli, per il quale Domenico Scarlatti vestiva di musica i versi della ‘Dirindina’. E questi erano i medicamenti che allora preparavano gli speziali a Siena: unguenti, elettuari, cerotti, elisir, sciroppi, pillole ed altro, ma non solo, anche giulebbi, conserve, dolcetti al caffè, frutta candita, essenze e
colori per tingere e per dipingere. Un viaggio all’indietro di quasi tre secoli, all’epoca in cui anche quella di saper preparare le medicine era considerata un’Arte.
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