Guido, nativo di Massa, classe 1912, nel 1936 decide di partire volontario nell’A.O.I. Nei giorni precedente la partenza, si trova con i suoi compagni militari al distretto militare e insieme percorrono il viale che li separa da un’osteria dove brinderanno la partenza dall’Italia. Sul treno direzione Napoli, Guido guarda la sua famiglia che saluta non senza commozione e spinge lo sguardo verso le Alpi Apuane, il Castello Malaspina e il cielo terso intriso di resina delle pinete massesi. Così ha inizio la storia di Guido che, giunto in Africa, vive la quotidianità in una terra che fa parte dell’Impero d’Italia fino a quando, il 10 giugno 1940, Mussolini annuncia la dichiarazione di guerra. Da questo momento in poi la vita di Guido e dei venticinquemila militari nell'A. O. I. è contro gli avversari inglesi. Vivere diventa difficile, drammatico, al limite della sopportazione. Il momento peggiore e più significativo per gli schieramenti è a Cheren, dove migliaia di britannici continuano a bombardare le postazioni degli italiani superstiti che oppongono una strenua e quanto mai sofferta resistenza, senza mai avere un cambio e con pochissimi rifornimenti. Dopo molti scontri, anche corpo a corpo, giunge inesorabile la vittoria delle forze anglo-sudanesi. Guido e gli altri vengono deportati nei campi di concentramento prima in Africa a Massaua e a Wad-Madani, poi in India a Dehradun, sotto i piedi dell’Himalaya. Vivono in condizioni disumane, subiscono violenze, patiscono la sete e la fame e contraggono il colera che miete numerose vittime all’interno del campo. La ferocia degli inglesi non ha limite e per i nostri tutto sembra ormai irrimediabilmente perduto. Prima della conclusione alcuni interrogativi sull’esito della guerra, sul perché gli italiani siano stati prigionieri in India fino al novembre del 1946, oltre un anno dalla fine della seconda guerra mondiale. Tutte questioni ancora aperte che provano ad avere risposta proprio nelle battute finali. Un romanzo che mette in luce lo sforzo e l'eroismo di molti Italiani nell'A. O. I. in uno degli episodi più drammatici e più dimenticati dai libri scolastici: la battaglia di Cheren e i campi di concentramento inglesi.