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Non c’è cor che non batta per te

I protagonisti ascianesi che combatterono per l’Unità d’Italia
Prefazione di Giuliano Catoni

Questo libro racconta la storia e rende omaggio ai giovani eroi che, insieme a migliaia di altri coetanei in tutta Italia, riuscirono a compiere l’impresa dell’Unità nazionale, e ad un paese, Asciano, da cui partirono volontari. Complice un vecchio ritaglio di giornale e due lapidi ancora oggi visibili, si è potuta recu­perare la vicenda di questi ragazzi che furono testimoni e protagonisti del Risorgimento italiano, lasciando le crete senesi per rischiare la vita nei campi di battaglia di Curtatone e Montanara, o di Montebello, Palestro, Magenta, Solferino e San Martino.
Fabio Dogarelli e Socrate Bonaiuti furono volontari nella prima guerra d’indipendenza con il Battaglione Universitario toscano, mentre Alessandro Francini, alla testa di un gruppo di giovani ascianesi, combatté nella seconda guerra d’indipendenza. Accanto a loro la figura del sergente Carlo Baronti che per dieci anni, da Monterotondo a Mentana e Bezzecca, fu al fianco di Giuseppe Garibaldi, e non mancò mai di andarlo a visitare una volta all’anno a Caprera. Un posto speciale in questa vicenda va poi ad una donna, Angela Pantanelli, moglie di Socrate Bonaiuti, fondatrice a Siena della Società di Mutuo Soccorso fra le donne, che seppe interpretare la nuova condizione femminile, e ad un pittore di talento, Amos Cassioli, che in seguito rappresentò al meglio il sentimento nazionale, finendo per realizzare i dipinti che ancora oggi descrivono i momenti fondamentali di quel periodo, affreschi conservati nella Sala del Risorgimento di Palazzo Pubblico a Siena.
Cosa spinse quei giovani ascianesi ad arruolarsi volontari per combattere in nome dell’Unità d’Italia? Quali ideali li convinsero ad abbandonare la tranquillità della pro­vincia senese e rischiare la vita? La risposta in quei versi di Alessandro Manzoni che danno il titolo al libro (dalla ode “Marzo 1821”) e richiamano il punto più alto degli ideali risorgimentali. Anche Asciano nelle crete senesi, dunque, seppe dare alla “Cara Italia” i suoi figli migliori “sorti a pugnar”. Lo studio di Augusto Codogno e Gianni Re­sti ricostruisce le loro vite e le consegna alle nuove generazioni, come è giusto fare con gli eroi, che rimangono giovani e belli, per sempre.
 

14,00 

Spedizioni entro 8 giorni. Perché vale la pena aspettare.

Editore

Codice EAN

Curatore

N.pagine

136

Anno

2019

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Non c’è cor che non batta per te

I protagonisti ascianesi che combatterono per l’Unità d’Italia
Prefazione di Giuliano Catoni

Questo libro racconta la storia e rende omaggio ai giovani eroi che, insieme a migliaia di altri coetanei in tutta Italia, riuscirono a compiere l’impresa dell’Unità nazionale, e ad un paese, Asciano, da cui partirono volontari. Complice un vecchio ritaglio di giornale e due lapidi ancora oggi visibili, si è potuta recu­perare la vicenda di questi ragazzi che furono testimoni e protagonisti del Risorgimento italiano, lasciando le crete senesi per rischiare la vita nei campi di battaglia di Curtatone e Montanara, o di Montebello, Palestro, Magenta, Solferino e San Martino.
Fabio Dogarelli e Socrate Bonaiuti furono volontari nella prima guerra d’indipendenza con il Battaglione Universitario toscano, mentre Alessandro Francini, alla testa di un gruppo di giovani ascianesi, combatté nella seconda guerra d’indipendenza. Accanto a loro la figura del sergente Carlo Baronti che per dieci anni, da Monterotondo a Mentana e Bezzecca, fu al fianco di Giuseppe Garibaldi, e non mancò mai di andarlo a visitare una volta all’anno a Caprera. Un posto speciale in questa vicenda va poi ad una donna, Angela Pantanelli, moglie di Socrate Bonaiuti, fondatrice a Siena della Società di Mutuo Soccorso fra le donne, che seppe interpretare la nuova condizione femminile, e ad un pittore di talento, Amos Cassioli, che in seguito rappresentò al meglio il sentimento nazionale, finendo per realizzare i dipinti che ancora oggi descrivono i momenti fondamentali di quel periodo, affreschi conservati nella Sala del Risorgimento di Palazzo Pubblico a Siena.
Cosa spinse quei giovani ascianesi ad arruolarsi volontari per combattere in nome dell’Unità d’Italia? Quali ideali li convinsero ad abbandonare la tranquillità della pro­vincia senese e rischiare la vita? La risposta in quei versi di Alessandro Manzoni che danno il titolo al libro (dalla ode “Marzo 1821”) e richiamano il punto più alto degli ideali risorgimentali. Anche Asciano nelle crete senesi, dunque, seppe dare alla “Cara Italia” i suoi figli migliori “sorti a pugnar”. Lo studio di Augusto Codogno e Gianni Re­sti ricostruisce le loro vite e le consegna alle nuove generazioni, come è giusto fare con gli eroi, che rimangono giovani e belli, per sempre.
 

14,00 

Spedizioni entro 8 giorni. Perché vale la pena aspettare.

Casa Editrice

Anno

2019

N.pagine

136

Formato

17×24

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