Un libro che racchiude gli scatti più significativi dal 1974 al 2014, un taccuini di appunti ma anche un diario appassionato di come era il mondo prima. Il prima raccontato nel libro non deve necessariamente leggersi con una qualche connotazione nostalgica o un retorico e inutile prima si stava meglio. Il prima è inteso come senso del momento, dell’attimo irripetibile; è l’arco di tempo in cui non si cerca di interpretare gli eventi ma si lascia che entrino dentro e modellino: cimeli da conservare e guardare più tardi, nella solitudine dei nostri pensieri. Oggi, inevitabilmente, quel taccuino che ha visto il mondo, fatto di un ventaglio invidiabile di occasioni possibili, assume l’aspetto di un’antologia di lezioni imparate, punti su una mappa che tracciano il vertiginoso, struggente, racconto di una vita.