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Nel teatro del gran mondo

Opera lirica a Firenze dai Granduchi al Maggio Musicale
Nel teatro del gran mondo, o nel gran mondo del teatro: un gioco di parole, quasi uno scioglilingua. Ma la vita non è forse una metafora del teatro? E nel teatro non si rappresenta forse la vita? Questo libro racconta Firenze, alcuni momenti della sua storia e dei suoi numerosi teatri. Erano così tanti che nel 1767 il Granduca Pietro Leopoldo approvò un regolamento per chiudere i più malfamati e limitare l’eccessivo traffico di carrozze nelle ore notturne, salvo poi liberalizzare il tutto nel 1776 (all’epoca i regnanti toscani cambiavano idea piuttosto spesso: la pena di morte – ad esempio – fu abolita nel 1786, ma reintrodotta nel 1790). Convenienze e inconvenienze teatrali che vedono protagonisti compositori, librettisti, impresari, cantanti, critica e pubblico si intrecciano nella ricostruzione di una vita musicale fiorentina vivace e sempre caratterizzata da una grande qualità artistica. “Il teatro e la vita nn son la stessa cosa”, canta Canio nei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo; e Lucio Dalla in Caruso, “Potenza della lirica dove ogni dramma è un falso, con un po’ di trucco e con la mimica puoi diventare un altro”.È vero o forse no: è l’eterna magia del teatro, dove finzione e realtà si confondono, in un intrigante gioco illusionistico al quale, da secoli, non possiamo sottrarci.

18,00 

Spedizioni entro 8 giorni. Perché vale la pena aspettare.

Editore

Codice EAN

Curatore

N.pagine

160

Anno

2023

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Nel teatro del gran mondo

Opera lirica a Firenze dai Granduchi al Maggio Musicale
Nel teatro del gran mondo, o nel gran mondo del teatro: un gioco di parole, quasi uno scioglilingua. Ma la vita non è forse una metafora del teatro? E nel teatro non si rappresenta forse la vita? Questo libro racconta Firenze, alcuni momenti della sua storia e dei suoi numerosi teatri. Erano così tanti che nel 1767 il Granduca Pietro Leopoldo approvò un regolamento per chiudere i più malfamati e limitare l’eccessivo traffico di carrozze nelle ore notturne, salvo poi liberalizzare il tutto nel 1776 (all’epoca i regnanti toscani cambiavano idea piuttosto spesso: la pena di morte – ad esempio – fu abolita nel 1786, ma reintrodotta nel 1790). Convenienze e inconvenienze teatrali che vedono protagonisti compositori, librettisti, impresari, cantanti, critica e pubblico si intrecciano nella ricostruzione di una vita musicale fiorentina vivace e sempre caratterizzata da una grande qualità artistica. “Il teatro e la vita nn son la stessa cosa”, canta Canio nei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo; e Lucio Dalla in Caruso, “Potenza della lirica dove ogni dramma è un falso, con un po’ di trucco e con la mimica puoi diventare un altro”.È vero o forse no: è l’eterna magia del teatro, dove finzione e realtà si confondono, in un intrigante gioco illusionistico al quale, da secoli, non possiamo sottrarci.

18,00 

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Casa Editrice

Anno

2023

N.pagine

160

Formato

16,5×23,5

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