Maria di Migdal non è soltanto la prostituta che gli uomini cercano e le donne fuggono, o la cestaia che intreccia foglie di palma per il mercato sul mar di Galilea, Maria è anche la donna che di notte, in silenzio, di nascosto, prega la dea Ashera, che la madre le ha insegnato a venerare. La Legge del Dio del Tempio non le piace, ma non le piacciono neanche le regole del Dio degli Esseni, sebbene la comunità nascosta nel deserto la affascini. Quando vede il suo amico Giovanni immergere nelle acque del Giordano il figlio di un falegname di Nazareth, Yeshua’ bar Yosef, stenta a credere che quel giovane genuflesso e rapito sia proprio colui che Giovanni attendeva come il messia. Questa è la storia del loro incontro, di un sacrificio disumano solitario, di una decisione estrema che darà inizio alla voce di una resurrezione. Questa è anche la storia di tanti altri personaggi, di Maria di Nazareth e del suo amore bruciante per il figlio, di Giovanni, il discepolo più amato, di Kefa, di Bar Abba, di Ponzio Pilato, di Bar Kayafa, di Yosef il falegname, di Giuda Ish Karioth. Segnalato al XXVI Premio Inedito Calvino, questo romanzo costituisce una rivisitazione laica ma struggente della materia evangelica. È uno studio sulla verità che uccide, sul perché della vita e della sofferenza, sulle domande che tutti ci poniamo senza ottenere risposta, ma, soprattutto, è la storia di un amore assoluto, più forte della morte stessa. Prefazione di Sergio Costanzo (che ha pubblicato, con Marchetti Editore, "I racconti della mano destra").