“Luigino nacque dopo…” è la storia, tenera e disincantata, scritta con garbata ironia e humor sottile, di un bambino degli anni sessanta. Un fanciullo fragile e indistruttibile, implacabile osservatore, alle prese con una vita che, a dispetto degli anni del così detto benessere, del boom economico, per lui si rivela tutt’altro che facile. Ma nel racconto non vi è patetismo, tutto è filtrato dagli occhi del protagonista che narra gli avvenimenti con la semplicità dell’età in cui si vive l’unica vita che si conosce e ci è possibile vivere, senza i rimpianti e le recriminazioni degli adulti. Senza mai citare una data precisa, la storia è disseminata di tracce per risalire all’anno in cui si svolge l’avvenimento descritto. Il luogo è Napoli, ma attraverso gli occhi del protagonista si rivive la storia dell’Italia del “Sorpasso” di Risi e de “La dolce vita” di Fellini. Ma non solo. Gli incontri-scontri con il nonno e gli altri adulti, sono pretesti per gustare inediti flash back di un passato ormai lontanissimo.