In una vicenda che copre l’arco di due secoli, una famiglia di ebrei tedeschi divisa tra la Germania e il Vaticano è minacciata dalla furia nazista.
Negli anni bui del regime hitleriano si apre una finestra sulla vita quotidiana a Berlino e sulle disperate vicende di agiati borghesi, ebrei ma laici, travolti da eventi che mai avrebbero creduto possibili. Nelle loro case s’incontreranno Albert Einstein e gli inventori del film sonoro, spiati in segreto dai tedeschi.
Le spie non mancano neppure in Vaticano, dove laWehrmacht controlla il telefono di Pio XII. Sono gli anni della fame e dei soccorsi che arrivano a papa Pacelli, dai tessuti stipati nei Musei vaticani ai barili di baccalà nascosti sotto la cappella Sistina. Le bombe colpiranno anche il piccolo Stato, mentre gli ambasciatori giocano a golf sotto la cupola di San Pietro.
I ricordi del primo “vaticanista” della storia della Santa Sede si congiungono con le cronache del figlio fino ai giorni di Benedetto XVI. Si scoprono molti “altarini”, ma si sfatano leggende che lasciano strascichi di dubbi: non è verosimile che Mussolini fece uccidere Pio XI, come affermava il cardinale Eugène Tisserant.
Non è un romanzo. Sono memorie.