La torrenta. Una storia di acque in risonanza
Scendendo la torrenta si incontrano storie di pietre e alberi, di esseri umani e animali. L’acqua ci racconta, acqua pulita, acqua che scorre libera, acqua che se ne frega dei confini umani, acqua che qualcuno tenta di imbrigliare per fornirci un’energia di cui i nostri stili di vita hanno necessità. Acqua che in un futuro neppure troppo lontano potrebbe anche mancare, o non esserci a sufficienza, e allora sarebbero guai. Quel fosso che accompagnavo verso valle i genitori non li aveva mai conosciuti. Era nato da un cumulo di neve, mica da altri torrenti. Era un orfano, un “figlio n-n”. Viveva nella rabbia dei non riconosciuti. Stava diventando adulto senza aver mai saputo niente di una mamma e di un babbo. Mi piacque pensare, in quegli istanti, di essere il genitore acquisito delle gocce che portavo con me nella bottiglietta. Genitore, sì. Ma di chi? Il fosso non conosceva nemmeno il suo genere sessuale. Era maschio o femmina? Credevo di conoscerla la torrenta, ci ero stato così tante volte… E, invece, non ne sapevo nulla. Perché un fiume è il regno del modificabile, cambia di continuo. O, forse, siamo noi stessi a cambiare ed è maledettamente bastevole dimenticare a casa la voglia di curiosare, di stupirsi e di meravigliarsi per non riuscire a dare il giusto valore che ogni alba merita come una promessa di vita. Nella torrenta, se armati di curiosità e con lo stato di animo di chi si immagina di trovarsi sul set di un film dove il regista è la Natura, stupore e meraviglia sono di casa. La Torrenta è un libro di impegno civico, per la valorizzazione dell’Appennino e di tutti i territorio trascurat