Giulio Prunai, soprintendente archivistico per la Toscana dal 1954 al 1971, partecipò alla seconda guerra mondiale come tenente di vascello del Regio Esercito. Catturato a Tolone l’8 settembre 1943, trascorse ben due anni nei lager nazisti in Germania e Polonia, fino al ritorno a Siena il 5 settembre 1945. Nel suo diario di prigionia, scritto con mezzi di fortuna e mantenuto segreto per tutta la durata dell’internamento, traccia un affresco quanto mai nitido e dettagliato della vita nei campi di concentramento: una storia giornaliera della fame, del freddo, del lavoro coatto, delle violenze, dei crimini di guerra e degli altri avvenimenti che costarono la vita a circa cinquantamila internati e segnarono per sempre tutti gli altri. L’edizione, corredata dall’ampio commento dello storico Nicola Labanca, è rispettosa delle indicazioni dell’autore e del dattiloscritto che, realizzato a distanza dal rientro a Siena, presenta punti interrogativi, lacune e note redazionali laddove la conservazione materiale o la memoria gli impedirono di ricostruire date, luoghi o nomi.
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