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La Qabbalah ebraica alla corte di Cosimo I de’ Medici

Allegorie e simboli in Palazzo Vecchio
La “Castrazione di Urano” fu la prima rappresentazione dell’albero cabalistico nella storia dell’arte del XVI sec. a Firenze, alla corte di Cosimo I de’ Medici: un elogio prezioso dei dotti Giorgio Vasari e Cosimo Bartoli al loro mecenate illuminato. In occasione della celebrazione per i cinquecento anni della nascita del II Duca di Firenze (1519-2019), questo scritto vuole essere un omaggio alla sua lungimirante e istrionica personalità. Giorgio Vasari e Cosimo Bartoli raggiunsero la vetta più alta della loro ricerca espressiva con la decorazione della “Mutilazione del Cielo”, nel quartiere degli elementi, in Palazzo Vecchio, uno dei luoghi simbolo di Firenze e dimora medicea. La rappresentazione visiva della Qabbalah ebraica, in un ambiente privato, è un aspetto inedito di Cosimo I de’ Medici, che aggiunge lustro alla ricerca sapienziale in un meraviglioso teatro della memoria. “Kòsmos Kòsmos Kòsmos”, ossia Cosmo l’Universo di Cosimo, fu rappresentato magistralmente da Giorgio Vasari e Cosimo Bartoli sul soffitto della sala degli elementi in Palazzo Vecchio con la raffigurazione della “Mutilazione del Cielo”. La genesi dell’universo, mediante l’iconografia dell’epica greca, nasconde un linguaggio segreto in un dipinto dedicato al II Duca di Firenze, colto mecenate, alchimista e studioso della dottrina ermetica. Quella ricerca sapienziale di Cosimo I de’ Medici, volta a trovare un linguaggio universale della sophia, svela per la prima volta nella “Castrazione di Urano”, sul piano figurativo la Qabbalah, un’interpretazione straordinaria della mistica ebraica in chiave cristiana eseguita e pensata dai suoi prediletti intellettuali Vasari e Bartoli. La bellezza della ricerca dalle fonti dirette ha dato all’autrice l’occasione di scoprire un volto inedito di un principe che ha reso grande Firenze, il suo universo ci appartiene come importante eredità intellettuale, nell’unità della conoscenza, terreno comune di ogni cultura e tradizione.

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La Qabbalah ebraica alla corte di Cosimo I de’ Medici

Allegorie e simboli in Palazzo Vecchio
La “Castrazione di Urano” fu la prima rappresentazione dell’albero cabalistico nella storia dell’arte del XVI sec. a Firenze, alla corte di Cosimo I de’ Medici: un elogio prezioso dei dotti Giorgio Vasari e Cosimo Bartoli al loro mecenate illuminato. In occasione della celebrazione per i cinquecento anni della nascita del II Duca di Firenze (1519-2019), questo scritto vuole essere un omaggio alla sua lungimirante e istrionica personalità. Giorgio Vasari e Cosimo Bartoli raggiunsero la vetta più alta della loro ricerca espressiva con la decorazione della “Mutilazione del Cielo”, nel quartiere degli elementi, in Palazzo Vecchio, uno dei luoghi simbolo di Firenze e dimora medicea. La rappresentazione visiva della Qabbalah ebraica, in un ambiente privato, è un aspetto inedito di Cosimo I de’ Medici, che aggiunge lustro alla ricerca sapienziale in un meraviglioso teatro della memoria. “Kòsmos Kòsmos Kòsmos”, ossia Cosmo l’Universo di Cosimo, fu rappresentato magistralmente da Giorgio Vasari e Cosimo Bartoli sul soffitto della sala degli elementi in Palazzo Vecchio con la raffigurazione della “Mutilazione del Cielo”. La genesi dell’universo, mediante l’iconografia dell’epica greca, nasconde un linguaggio segreto in un dipinto dedicato al II Duca di Firenze, colto mecenate, alchimista e studioso della dottrina ermetica. Quella ricerca sapienziale di Cosimo I de’ Medici, volta a trovare un linguaggio universale della sophia, svela per la prima volta nella “Castrazione di Urano”, sul piano figurativo la Qabbalah, un’interpretazione straordinaria della mistica ebraica in chiave cristiana eseguita e pensata dai suoi prediletti intellettuali Vasari e Bartoli. La bellezza della ricerca dalle fonti dirette ha dato all’autrice l’occasione di scoprire un volto inedito di un principe che ha reso grande Firenze, il suo universo ci appartiene come importante eredità intellettuale, nell’unità della conoscenza, terreno comune di ogni cultura e tradizione.

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212

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12X19