Una nuova silloge poetica, dell'ex magistrato, che due anni fa si presentò con la raccolta "La chiusura del cerchio". La sua è una poesia di struttura classica, in gran misura autobiografica che, permeata da cadenze e stilemi toscani, scende nel profondo dei temi che, lungo il tempo, segnano l'umana esistenza: l'amore, l'amicizia, l'attaccamento alla propria terra, alla famiglia, la fede, la confidenza con il pensiero della morte come naturale passaggio verso il mistero.
"Sto seduto, immobile in una panca/di quella Basilica che rimira Siena antica/Incombe un silenzio ovattato/ non v'è presenza umana/ Non muovo labbro; soltanto le solite preghiere/ passan sì leggiere nel pensiero/ che mescolansi tra loro/Sollevo la testa e volgo lo sguardo verso la lignea croce sopra l'altar maggiore/ e mi fisso sulla figura dell'uomo chi vi sta appeso/ a braccia aperte, il capo reclinato/in una mortal rigidezza delle membra…"
Dal componimento "I misteri della fede".