La medusa. Quindici racconti brevi
Il tratto più felicemente disturbante di queste short stories è l' insinuarsi del mostruoso nel familiare e nell' ordinario, è il perturbante. Il primo racconto costituisce una felice ouverture all' intera raccolta, poiché ne annuncia la "musica": dissonante e apprensiva. Walter sulla spiaggia non riesce a liberarsi della viscida medusa, della creaturina lucida e molliccia: la spinge in acqua, la sotterra… Ma lei continua a lamentarsi a implorarlo con grida stridule, a giudicarlo, a rimproverarlo, intrecciandosi con la figura di una ragazza che lui aveva investito con l' auto in una notte di bagordi. Dove apprendiamo che anche figure mostruose, epifanie spaventevoli, incidenti, corpi in disfacimento, visioni surreali, rinviano tutte a rimorsi, dilemmi morali assai concreti, magagne da nascondere, richieste del super-io. L' horror è il risvolto dell' etica. In genere personaggi ossessivi, maniacali, abitano queste storie, dalla signora Rinvoltini, che ricopre l' intero pavimento con metri e metri di fogli di plastica, ad Alda che con il suo "cuore logico"(quasi una citazione dal "Cuore semplice" di Flaubert) intende riordinare la vita degli altri, risistemarla, regolarizzarla…
(dalla prefazione di Filippo La Porta)