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La lingua, il giudice, la costituzione

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2018

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La lingua, il giudice, la costituzione

Una vertenza tutta italiana, e un confronto internazionale

La lingua italiana non è un malfattore, eppure sempre più spesso viene citata in tribunale, dove deve difendersi come un imputato, deve giustificare la propria posizione, che la Corte costituzionale ha definito con una parola elevata: «primazia». A molti, purtroppo, questa «primazia» sembra dar fastidio. Anche i padri costituenti non accordarono all’italiano una posizione di particolare privilegio, visto che si occuparono piuttosto di stabilire i diritti delle lingue di minoranza. Tuttavia ci sono buone ragioni morali, giuridiche e civili per accordare alla nostra lingua una posizione che ne assicuri il rispetto. Questo libro affronta il tema dei diritti della lingua italiana in Italia, e confronta le norme del nostro paese con quelle delle costituzioni di altri stati: è un paragone istruttivo, che dovrebbe farci riflettere.

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Anno

2018

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40

Formato

11.5×19

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