Un altro libro sulla Toscana, si dirà. Sarebbe comunque comprensibile, visto che secondo una recente e seria inchiesta la Toscana all’estero è vista come «un paesaggio di elevata bellezza e qualità ambientale dove tutto è a misura d’uomo», facendo perno «sul centro artistico, storico e culturale di Firenze, trasferito alla contemporaneità dal Rinascimento». Ma la ragione di questo nuovo contributo è diversa. Questo libro non insiste sui rinomati prodotti di questa terra, non ripete le glorie della storia fitta e luminosa né i fasti dell’arte affidata a un immenso patrimonio che la fa il luogo più ricco al mondo di opere d’arte. Non decanta le suggestioni del paesaggio inimitabile né enfatizza l’elogio di una armonica misura fisica e mentale che è intrinseca di questa terra.
Vuole invece legare insieme queste e altre caratteristiche per cogliere quanto concretamente oggi risulta dalla loro somma: vale a dire, uno stile di vita, un unicum esistenziale che è il più prezioso incanto, la peculiare specificità di una Toscana che respira, produce, propone, ben inserita nella complessa contemporaneità. Qui arte e manufatto artigiano, tradizione e innovazione, natura e storia, lingua e prodotti, città e campagna si fondono a costituire una qualità della vita che è oggi il bene più raro e desiderato per un’esistenza individuale più felice e una più ordinata civile convivenza.
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