La percezione che oggi i giovani hanno dell’adolescenza, un viaggio breve della vita, tutto un ribollire di accordi maggiori nel quale sono le pulsioni istintive ed i sogni a prevalere, è intimamente diversa da quella che un tempo fu la mia, segnata dagli anni bui di una sciagura senza fine. Prendendo spunto dal Lungo viaggio di Vittorini di Raffaele Crovi e dal Lungo viaggio attraverso il fascismo di Ruggero Zangrandi, ho voluto intitolare il libro Il viaggio breve perchè, riassume diversi significati. Oltre alla breve durata dell’adolescenza, anche il mio frammento di vita sotto il fascismo, per buona sorte, è stato relativamente breve, come breve è il viaggio che da Cecina mi portò a Siena durante il quale è inserita la prima parte del racconto. Mi è capitato di rileggere un manoscritto che di quel periodo parlava, emerso chissà come, dal buio di un cassetto. Mentre le parole scorrevano spedite sotto i miei occhi, da un viluppo di immagini prendevano forma frammenti di un’adolescenza vissuta intensamente, ma spesso rotta da dissonanti accordi che ne mutavano bruscamente l’incantato fluire melodico. Paura, fame, freddo, divenuti consuetudine di vita, toglievano la percezione della realtà. In un bizzarro groviglio fra gioco e tragedia poteva capitare perfino che una sorte benigna ti salvasse la vita e neppure te ne accorgevi. Ora che gli anni hanno cominciato a correre via veloci come le foglie strappate dalle raffiche di libeccio, ho scelto di dar vita a questi ricordi affiorati per caso dalle pagine del tempo.
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