Il lavoro in via di estinzione
Ridurre l’orario per salvarsi da automazione e intelligenza artificiale
Contiene interviste a Pierre Carniti, Piergiovanni Alleva, Domenico De Masi, Agostino Megale, Susanna Camusso
‘Lavorare meno lavorare tutti’ è stato uno slogan degli anni Settanta per combattere la disoccupazione. Alla fine del secolo scorso una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario è stata applicata in Francia mentre in Italia la sua mancata applicazione è stata causa della caduta del Governo. Ora, dopo anni di oblio, il tema è tornato di attualità con l’avvento dell’intelligenza artificiale che rischia di aprire una nuova era economica composta sempre più da macchine e sempre meno da lavoratori. Inoltre, con la pandemia abbiamo assistito al fenomeno delle dimissioni volontarie dal lavoro in tutti i Paesi occidentali, quale necessità di tanti di voler staccare la spina da ritmi e condizioni di lavoro inadatte ai tempi di vita. Il libro, in forma di cronaca, affronta il viaggio in un mondo del lavoro in profonda e continua trasformazione. La disoccupazione come malattia strutturale, il ruolo dei sindacati e della politica, gli esperimenti in corso nei principali paesi occidentali, il cambiamento imposto dalle crisi globali e dalla pandemia. Infine, la necessità di una rivoluzione culturale che, finalmente, porti a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare.
“L’occupazione si trova oggi a navigare tra Scilla e Cariddi. Dove Scilla è la scandalosa disuguaglianza che riduce la domanda dei consumatori. E Cariddi è l’automazione che, contrariamente al passato, non riesce a creare un numero equivalente di posti rispetto a quelli che distrugge. Due, dunque, sono le strategie su cui agire. Una più convenzionale e cioè la redistribuzione della ricchezza e l’altra quasi ignorata ma decisiva e cioè la redistribuzione dell’orario di lavoro”.