Vespertino, il gatto protagonista di questo bellissimo racconto, è un vero gatto in tutti i sensi, tranne che è composto di transitori e latta e manda dei strani bip, bip che spaventano i topi, le blatte e gli scarafaggi, con grande piacere della sua padrona la baronessa Eufemia che è anche allergica ai gatti!
Il gatto procura l'invidia della sue amiche che tentano pure di rapirlo… Ma il bello succede poi quando incontra la bellissima Chicca, una gattina snob e con la puzza la naso… Questo bellissimo racconto, scritto nel 1981, anticipa i nostri tempi e la comparsa nella nostra vita quotidiana dei robot e dell'intelligenza artificiale. «Il capolavoro del Professor Oliverius, il gatto-robot cioè, era lì sul bancone del laboratorioofficina. Era un bell'animale, finto naturalmente, grosso come un gatto e mezzo, di un bel colore azzurro, il cui manto era di uno specialissimo velluto sintetico a pelo lungo irrestringibile,
insporcabile (si può dire così?), insbiadibile (e così si puó dire?). Questo velluto specialissimo era un'altra invenzione, una delle tante, del Professor Oliverius. Non si restringeva, non si sbiadiva, non si sporcava, non si distruggeva…