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I treni di Nina

Illustrazioni di Silvia Clemente

«Dice mamma che non ci sono più i treni che vanno al mare.
Dice mamma che ora ci sono altri treni, che vanno dove fa freddo e c’è la neve.
Dice mamma che là non si va in vacanza, che bisogna stare attenti.
Dice mamma che se faremo i bravi un giorno torneremo tutti insieme al mare»

In queste pagine, parole e illustrazioni si mescolano per raccontare la storia di una famiglia nel periodo buio delle persecuzioni perpetrate dai nazisti ai danni dei cittadini di origine ebraica. La vicenda, ispirata a fatti e personaggi reali, viene narrata dal punto di vista di Manuele, “Manuelino”, il minore dei quattro figli di Nina, madre coraggiosa che, a seguito della separazione dai suoi piccoli, riuscirà a rimanere in contatto con loro attraverso l’invio di una serie lettere: queste, spesso ridotte a poche frasi, scandiscono il racconto e riaccendono, di volta in volta, le speranze del protagonista di poter recuperare la spensierata felicità dei suoi ricordi di bimbo, improvvisamente oscurata dalla guerra e dai suoi orrori.

12,00 

Spedizioni entro 8 giorni. Perché vale la pena aspettare.

Editore

Codice EAN

Curatore

N.pagine

Anno

2020

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I treni di Nina

Illustrazioni di Silvia Clemente

«Dice mamma che non ci sono più i treni che vanno al mare.
Dice mamma che ora ci sono altri treni, che vanno dove fa freddo e c’è la neve.
Dice mamma che là non si va in vacanza, che bisogna stare attenti.
Dice mamma che se faremo i bravi un giorno torneremo tutti insieme al mare»

In queste pagine, parole e illustrazioni si mescolano per raccontare la storia di una famiglia nel periodo buio delle persecuzioni perpetrate dai nazisti ai danni dei cittadini di origine ebraica. La vicenda, ispirata a fatti e personaggi reali, viene narrata dal punto di vista di Manuele, “Manuelino”, il minore dei quattro figli di Nina, madre coraggiosa che, a seguito della separazione dai suoi piccoli, riuscirà a rimanere in contatto con loro attraverso l’invio di una serie lettere: queste, spesso ridotte a poche frasi, scandiscono il racconto e riaccendono, di volta in volta, le speranze del protagonista di poter recuperare la spensierata felicità dei suoi ricordi di bimbo, improvvisamente oscurata dalla guerra e dai suoi orrori.

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Anno

2020

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