Storia esemplare di un mestiere meraviglioso
Il libro è uno spaccato di storia, di storia della cultura e delle sue forme di diffusione. Nel 1858 i due paesi di Montereggio e Parana contano circa 850 “anime”, e di queste 71 sono in giro per il mondo a vender libri: partono con una cassetta a spalla o con le gerle e vanno in Piemonte, in Toscana, in Lombardia, in Romagna, arrivano fino alla Francia. Dopo l’Unità, con la caduta delle frontiere interne, cominciano a percorrere tutta la penisola, ma ora con i carri trainati a mano o con un cavallo. Sciamano a primavera, si trovano tutti sulla Cisa e si dividono le mete, per non farsi inutilmente concorrenza. È un lavoro estenuante e c’è chi si ferma per periodi più o meno lunghi nello stesso luogo – così nasce la bancarella, “negozio temporaneo di libri e stampe”. Nel 1952 Pontremoli organizza il primo convegno dei librai da cui nacque il Premio Bancarella e da quel giorno i librai “lunigianesi” (di Montereggio, Parana e Catizzola) sono diventati ufficialmente “librai pontremolesi”. Una lunga avventura che potrebbe ancora stimolare qualcuno a provarci come accade in giro per il mondo con la rinascita delle librerie indipendenti o di quartiere.