I giardini di Firenze (vol. V). Suburbio vecchio e nuovo di Firenze
A cura di Mario Bencivenni e Massimo De Vico
Le addizioni del territorio comunale avvenute fra il 1865 e il 1928, dotarono Firenze di un suburbio che, accanto a nuovi quartieri residenziali e ai primi insediamenti industriali, arricchiva la “città dei fiori” anche di un’area verde pre-collinare costellata dei bellissimi giardini che l’avevano resa famosa nel mondo e nella letteratura. Una narrazione originalissima, incentrata sugli aspetti orticoli e giardinieri lungo un itinerario costituito da 283 casi che
amplificano la ricchezza dei giardini fiorentini privati del centro antico. Continua così il viaggio iniziato nel volume precedente attraverso importanti collezioni di camelie, di orchidee, di conifere, di agrumi, di palme che hanno formato nei secoli passati il volto verde del Comune di Firenze. Un patrimonio ricchissimo costituito di tanti episodi sorprendenti quali i giardini della quattrocentesca villa Rucellai di Quaracchi, della villa di S. Donato in Polverosa dei Demidoff, e il giardino della Società Toscana di Orticultura, che con le sue Esposizioni rappresentò il fecondo humus di conoscenze orticole e giardiniere per centinaia di cultori appassionati di orti e giardini. Una narrazione che illustra come ai tempi del Pucci l’orticultura fiorentina costituisse un’eccellenza in Italia e in Europa.