Centralità dell’uomo
L'uomo, considerato in tutte le sue sfaccettature, fa da filo conduttore al volume. La multiforme personalità dell'essere umano e la sua variabilità nel tempo, considerati in diversi fermo immagine, danno la motivazione di tanti capitoli solo apparentemente slegati. Si dipana così lo studio fisico, psichico, filosofico, religioso, sociale, politico, storico della personalità umana concretizzata dagli esempi di alcuni importanti personaggi come Cicerone, Cecco Angiolieri, Dante Alighieri, Voltaire, Antoine de Saint-Exupèry e, più recetni e viventi, Ratzinger e Bergoglio.
Dell'uomo vengono considerati gli aspetti positivi e negativi, la singolarità della persona e la sua comunione sociale, la concretezza del vivere quotidiano, la metafisica di un pensiero utopico come un generale e totale amore, la trascendenza di una perfezione divina, quindi sacrale. A una generica e fondamentale bontà d'animo, a una apertura all'amicizia e alla tolleranza, alla genialità, a uno spiccato gusto artistico nelle arti, si contrappongono gretto individualismo, opportunismo, settarismo al punto tale da perdere di vista il fine ultimo, la meta agognata e, pur di contrastare gli altri, giungere al disfattismo del "tanto peggio, tanto meglio". come italiani scarseggiamo di alcune qualità che invece altri popoli hanno, come ad esempio le anglosassoni virtù del comune utilitarismo e del personale pragmatismo ed efficientismo.
Poichè la società umana è in un continuo divenire ed è proiettata verso una totale globalizzazione, permane viva la speranza di una italica acquisizione anche di quelle imane virtù di cui storicamente scarseggia.