Galileo lettore di Copernico
Galileo Galilei vide nella filosofia naturale e nella co-smologia delle Rivoluzioni copernicane mutamenti concettuali così radicali e di tale ampiezza da cogliervi le coordinate fondamentali entro le quali sviluppare una scienza matematizzata dei moti celesti. Operò quindi come lettore sensibile e attento. È soprattutto nel Dialogo sui massimi sistemi che l’opera di interpretazione e “divulgazione” si concretizza. Qui Galileo si manifesta lettore scrupolosissimo del De revolutionibus, mettendone in evidenza gli argomenti sui quali era fondata la nuova visione della natura e dell’universo. È anche un lettore critico, tuttavia. Coglie le debolezze teoriche e le contraddizioni del sistema copernicano e non esita a apportavi modifiche anche rilevanti.