Ninna nanna di periferia
A nove anni Greta ha lasciato con la famiglia il Sud e si è trasferita a Piana Tirrenica, dormitorio industriale, periferia adagiata tra il mare e la città, dove in tanti negli anni sono giunti inseguendo ideali di progresso e benessere destinati a sparire, uno di quei posti dove non si esce di casa perché tanto non c’è nessuno. A Piana Tirrenica Greta cambia molti appartamenti, cresce, incontra nuove vite e altre solitudini, e conosce Michela, coetanea da cui rimane affascinata e allo stesso tempo turbata. Tra le due, alle soglie dell’adolescenza, nasce un’intensa relazione, sospesa tra l’amore e l’amicizia più profonda, che resterà nel tempo come una cicatrice ad accompagnare il rumore di sottofondo delle esistenze di periferia, una traccia che passerà anche
attraverso il suicidio. Così, ripercorrendo ferite e mettendo assieme frammenti, la storia di Greta e quella di Michela prendono forma, fra lo stupore del
mondo e i grandi spazi desolati.