Camminare non è soltanto un’attività fisica, ma un modo di stare nel mondo e di interpretare il mondo, è un atto etico, una forma di resistenza al conformismo. Camminare è un modo di andare contro corrente, di manifestare il rifuto delle logiche che guidano la nostra quotidianità, il nostro stile di vita. È un rifuto della fretta, della disattenzione, della superfcialità, del rumore, dell’egoismo. Camminare è una strategia del reincanto, un modo di riprendersi la vita, di fare ritorno a se stessi e di sentirsi vivere. È una risposta al nostro bisogno di spiritualità, perché noi non siamo soltanto corpo e mente. Camminare insegna a stare bene con se stessi, a spogliarsi del superfluo e a portare con sé solo l’essenziale, nello zaino come nella vita.
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