Diario storico della caduta dei Rasna
Il libro ripercorre i conflitti tra l’ancor giovane Roma e le città etrusche, seguendo le fonti antiche, le testimonianze archeologiche e sintetizzando il corso di una fase storica che si presenta, spesso, alquanto confusa. ll racconto di queste vicende prende a tratti la posa di un diario militare descrivendo, con il supporto di brevi fiction, le singole circostanze belliche e indicando per ogni evento sia la data abUrbe condita, sia quella dell’antico calendario etrusco.
Dalle prime scaramucce tra gruppi di pastori latini e mercanti etruschi si passa ad una dimensione pienamente storica in cui le caratteristiche di novità della politica romana prendono forma e consapevolezza. La caduta di Veio (396) rappresenta un passaggio fondamentale per l’espansione militare di Roma; le guerre di Lucio Cornelio Scipione contro Volterra (298) indicano il momento di non ritorno, oltre il quale sembra improbabile il mantenimento delle autonomie etrusche. Dopo la battaglia di Sentino (295) nessuno potrà più frenare la crescita della potenza romana. Dallo studio delle Guerre Etrusco-romane è possibile comprendere qualcosa di più sulla stessa Etruria, un mondo di poleis unite da valori culturali e religiosi ma solo raramente
da una strategia politica comunitaria. Anche per tali ragioni, in questo libro, per definire gli Etruschi si userà generalmente l’etnico Rasna – nome con il quale, secondo Dionigi d’Alicarnasso, costoro definivano se stessi -.